L'incarico intuitu personae nella Publica Amministrazione Stampa
ALLA BASE DEL RAPPORTO LA RECIPROCA FIDUCIA E FEDELTA'  

 

L’INCARICO INTUITU PERSONAE

Perché ?

Una P.A. che vuole dotarsi di un broker, soprattutto se per la prima volta, ha un deficit di competenze e professionalità esterne in materia di assicurazioni private.

In tale contesto è pacifico che la P.A. in questione, oltre a non essere autosufficiente nel rapporto con le imprese assicuratrici, è anche incapace di potere valutare un operatore del mondo delle assicurazioni qual è il broker sulla base di criteri omogenei richiesti da una gara ad evidenza pubblica.

Ne discende che l’incarico fiduciario, revocabile in qualsiasi momento ed in ogni caso con la scadenza del mandato degli Amministratori in carica, è elemento non solo di agilità operativa, ma addirittura di garanzia nel caso di mancata rispondenza alla governance dell’Ente.

Si ricorda che nel caso di appalto di servizi affidata con procedura di evidenza pubblica il recesso anticipato deve essere incardinato motivatamente sull’inadempimento contrattuale e spesso comporta lunghi ed onerosi contenziosi.

Il target dell’incarico fiduciario

Sicuramente i piccoli Enti, i quali comunque spesso ricevono per corrispondenza offerte di servizio di brokeraggio non seguite da visite di operatori. Il fatto di essere visitati e di trovare l’adeguata attenzione e competenza nell’operatore che fisicamente si propone – in altri termini la conoscenza diretta – è un elemento istitutivo del rapporto fiduciario.

Gli Enti medi hanno problematiche che gradualmente mutano un base alla loro esperienza di supporto fornito dal broker. Infatti sicuramente in realtà primordiali vale quanto sostenuto per i piccoli Enti, successivamente si dovrebbero creare alcune competenze specifiche al loro interno quantomeno per acquisire competenze specifiche di indirizzo, controllo ed interfaccia con il broker.

Tendenzialmente dopo cinque sei anni di ricorso al broker un Ente medio può abbandonare il sistema dell’incarico fiduciario per affidamento ad evidenza pubblica, nell’ottica di richiedere un livello di servizio più sofisticato ed impegnativo – ma con le idee chiare su ciò che deve fare il broker.

I grandi Enti spesso sono brokerizzati da almeno un decennio e l’affidamento ad evidenza pubblica è un passaggio obbligato – anche per il valore di rilevanza comunitaria che acquisisce il contratto di brokeraggio, nell’ottica di richiedere un livello di servizio più sofisticato ed impegnativo.

In alcuni casi problematiche particolari quali il recesso anticipato dell’incarico, piuttosto che l’insoddisfazione per l’operato del broker uscente o la gara broker non aggiudicata in prossimità di scadenze di polizze importanti e complesse, etc. possono creare la necessità di incarichi fiduciari “ad acta”.

Le modalità

Il problema vero dell’incarico fiduciario è la trasparenza con cui esso viene affidato, fermo restando la natura discrezionale esercitata dalla P.A. nella scelta del soggetto.

Il problema si risolve con la pubblicazione di un bando al fine di dichiarare la decisione dell’Ente di dotarsi di un broker – con determinati requisiti – con il sistema dell’incarico fiduciario e di acquisire i curriculum entro un certo termine.

Segue la verifica, l’eventuale convocazione per avere illustrato meglio le prestazioni, l’eventuale acquisizione di ulteriori elaborati da parte della rosa dei broker in valutazione.

Si conclude con la scelta discrezionale di un broker e la pubblicazione di rito dell’affidamento.

Ovviamente il rapporto deve essere inquadrato nella consulenza e la remunerazione del broker deve esplicitamente prevedere che il relativo onere è posto a carico delle imprese di assicurazione le quali lo preleveranno dal caricamento provvisionale normalmente destinato ai loro agenti.

 
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